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SCENE AL BALCONE

(cultura all’aperto, fuori dal palazzo)

Non si tratta di schiamazzi inopportuni nella pubblica via, per quanto a volte inevitabili. Né di atti osceni o di esternazioni. Solo il linguaggio teatrale ha la parola: “scena al balcone”. Quando ai protagonisti è impedito il dialogo a causa delle prerogative familiari, i due giovani sfidano l’equilibrio e, in bilico o attraverso una grata, col tempo che manca, si dicono cose senza tempo. Celebre la scena di “Romeo e Giulietta”. Soffocato anch’io dalla cultura di “dentro” (palazzi, musei, piani alti, regimi scolastici, scaffali inarrivabili), porto “fuori” le carte letterarie. La voce come il vento le sprigiona. Bando alle mode o alla convenienza, parlano di stagioni, luoghi, bisogni tipici da essere universali, avvenimenti umani da essere immortali. Quanto più il bucato non è maestoso, ma si compone di piccoli pezzi, tanto più chiare sono le intenzioni. Se vedi un tappeto persiano puoi equivocare, non se vedi il necessario per tutti i giorni. Chi guarda, vede. Chi vede, è riguardato. Alla finestra, l’Autore…

… in questo blog puoi trovare i miei incontri letterari con opere, autori, interpreti; le mie avventure per repertori, paesi, climi, caratteri… non di sola carta.  

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